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La Mediatrice invita l’ECDC ad essere più trasparente nel suo operato durante la distribuzione del vaccino
Ziņojums presei nr. 1/2021 - Datums Otrdiena | 09 februāris 2021

In seguito ad un’indagine di sei mesi sull’efficienza del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) durante la crisi COVID-19, il Mediatore europeo ha fatto una serie di proposte per permettere un maggior esame del pubblico e una maggiore comprensione del suo lavoro. Allo stesso tempo, la crisi continua ed il focus del lavoro si sposta sul monitoraggio della distribuzione dei vaccini.
La Mediatrice ha anche suggerito ai legislatori dell’UE di riflettere circa quali nuovi poteri servirebbero al Centro per migliorare la sua capacità di affrontare crisi future di salute pubblica.
L’indagine, parte di un monitoraggio più ampio del Mediatore europeo su come le istituzioni hanno risposto alla pandemia, ha analizzato come l'ECDC raccoglie le informazioni, il livello di trasparenza di tali informazioni e il modo in cui esso comunica con il pubblico.
Nei momenti critici all’inizio del 2020, l'ECDC ha valutato positivamente la capacità degli Stati membri di far fronte alla crisi. Queste valutazioni si sono rivelate rapidamente datate quando l’UE è passata da una fase di contenimento del virus (dove sono state introdotte delle misure per evitare la diffusione) a una fase di mitigazione (in cui si cerca a ridurre la trasmissione del virus).
«Il mandato dell’ECDC gli impedisce la raccolta indipendenti dei dati, ciò ha limitato in modo significativo la sua capacità di valutare, consigliare e comunicare in un momento in cui la rapidità nel rispondere era essenziale.
Molto frequentemente, le autorità nazionali hanno avuto difficoltà a fornire dati completi all'ECDC o non hanno risposto alle sue richieste di condivisione di dati importanti. Inoltre, l'ECDC non disponeva di una serie completa di dati sugli ospedali e su altre risorse mediche critiche negli Stati membri», ha affermato Emily O’Reilly
L'indagine del Mediatore europeo ha inoltre individuato lacune per quanto riguarda la trasparenza dell'ECDC. Solo certi sondaggi condotti nelle prime fasi della pandemia di COVID-19 sono stati resi pubblici. È stato anche difficile verificare se le valutazioni su certi aspetti della pandemia sono state aggiornate in un secondo momento. Inoltre, gli scambi con i partner internazionali, ad esempio il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) in Cina non sono stati resi pubblici.
«La trasparenza e la responsabilità dovrebbero essere i fondamenti di un’istituzione che ha un ruolo nella protezione della salute pubblica. L'ECDC poteva fare molto di più per raggiungere il pubblico e spiegare come e su quali prove scientifiche ha effettuato le sue valutazioni. Le crisi non richiedono solo risposte straordinarie da parte delle pubbliche amministrazioni, ma anche sforzi straordinari per mantenere la fiducia del pubblico. Poiché gli Stati membri intraprendono programmi di vaccinazione di importanza vitale, la fiducia del pubblico è essenziale e l'ECDC continuerà ad avere un ruolo centrale, raccogliendo e pubblicizzando informazione sulle campagne del vaccino. Le nostre proposte all’ECDC dovrebbero essere d’utilità in questo contesto.
Questa è una crisi senza precedenti e riconosco il duro lavoro e la dedizione dell'ECDC durante questo periodo estremamente difficile. Ma senza nuovi poteri specifici che gli consentano di assicurarsi che i dati che riceve dalle autorità nazionali sono completi e di fiducia, il Centro non può adempiere il suo mandato, che è quello di aiutare nel controllo prossima pandemia. Questa è ora una questione che spetta agli legislatori dell’UE.»
Proposte di miglioramento
Sulla base della sua indagine, la Mediatrice ha fatto sei proposte di miglioramento all’ECDC. Queste proposte includono:
- Una maggiore trasparenza sull'evoluzione delle valutazioni dei rischi effettuate dall’ECDC.
- Una maggiore trasparenza sulla completezza dei dati alla base delle proprie valutazioni dei rischi.
- Una maggiore trasparenza sulle sue interazioni con partner internazionali, come l'OMS e il CDC cinese.
- Una strategia di comunicazione rivista, maggiormente rivolta al grande pubblico.
- Una politica linguistica aggiornata che includa il maggior numero possibile di lingue ufficiali dell'UE.
- La pubblicazione sistematica dei risultati delle indagini.
La Commissione europea ha ugualmente riconosciuto le lacune di efficacia dell’ECDC ed ha fatto delle proposte di miglioramento. Tuttavia, sulla base dell’indagine del suo ufficio, la Mediatrice ritiene che, a meno che riesca ad avere i mezzi per migliorare la ricezione i dati che inviano le autorità nazionali, l'ECDC continuerà a svolgere un ruolo limitato in questa e in possibili future emergenze di salute pubblica. Spetta ai legislatori dell'UE decidere le misure più appropriate per correggere questa lacuna.
Contesto
L'ECDC è stato creato nel 2004 in seguito all'epidemia di sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Il suo mandato, in linea con il ruolo dell'UE di integrare le politiche sanitarie nazionali, è sostenere e coordinare il lavoro dei centri epidemiologici negli Stati membri. L'ECDC è una piccola agenzia con 286 lavoratori e un budget annuale di 60,5 milioni di EUR nel 2020. L'ECDC raccoglie i dati attraverso il sistema europeo di sorveglianza (TESSy), il meccanismo di allarme rapido e risposta (EWRS), attraverso indagini su questioni specifiche e di analisi giornaliere di informazioni epidemiologiche.
In aggiunta a quest’indagine, il Mediatore europeo sta esaminando il modo in cui la Commissione, la Banca europea per gli investimenti, la Agenzia europea per i medicinali ed il Consiglio hanno risposto alla pandemia. In ciascun caso, il Mediatore europeo ha posto un accento particolare sulla trasparenza della risposta.
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