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Decision on how the European Border and Coast Guard Agency (Frontex) dealt with a request for data concerning the resources deployed in two joint operations (case 1087/2022/SF)

Lunedì | 27 marzo 2023

The complainant sought access to detailed information on two of the European Border and Coast Guard Agency’s (Frontex) joint operations that it carried out in Greece and in Spain. In particular, the complainant asked for the number of Greek and Spanish co-financed assets and for a detailed breakdown per month and per profile of the assets and officers deployed.

Frontex refused to provide the requested detailed information arguing that it was sensitive operational information and that its disclosure could jeopardise Frontex’s future operational activities.

The complainant considered that this was a generic justification that Frontex often uses to refuse access to information and to documents. She further argued that the Commission had already disclosed some of the information requested.

The Ombudsman asked Frontex to set out, in line with the EU legislation on access to documents, why it considered that it could not disclose the requested data. The Ombudsman inquiry team also met with representatives of Frontex to receive more detailed explanations on how disclosure of the requested information could hamper Frontex’s ongoing and future operations.

Frontex argued that such a detailed breakdown of the assets and human resources deployed would allow criminal networks to draw a comprehensive picture on the strengths and/or weaknesses of Frontex’s deployments. As operational areas change only marginally, this type of information would enable such criminal networks to draw conclusions on Frontex’s operational focus in current and future operations.

The Ombudsman found that Frontex’s explanations were reasonable and supported by EU case-law. She thus closed the inquiry finding no maladministration.

Decisione nel caso OI/4/2021/MHZ sulle modalità con cui l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) ottempera ai propri obblighi in materia di diritti fondamentali e assicura la presa in carico delle sue maggiori responsabilità

Lunedì | 18 luglio 2022

L’indagine di propria iniziativa ha valutato le modalità con cui l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) ottempera ai propri obblighi in materia di diritti fondamentali e di trasparenza ai sensi del regolamento (UE) 2019/1896 («il regolamento Frontex»), che ha ampliato il suo mandato.

L’indagine ha esaminato in che modo Frontex assicura la trasparenza dei propri «piani operativi», che definiscono i parametri delle proprie operazioni, e in che modo decide di sospendere, cessare o non avviare un’attività a causa di preoccupazioni concernenti diritti fondamentali. L’indagine ha inoltre valutato il monitoraggio del rispetto dei diritti fondamentali nei rimpatri forzati e gli orientamenti di Frontex per il processo di controllo (screening) delle persone prive di documenti che attraversano o tentano di attraversare irregolarmente una frontiera esterna dell’UE.

Sulla base dell’indagine, la Mediatrice ha rivolto a Frontex una serie di suggerimenti al fine di migliorarne l’assunzione di responsabilità. La Mediatrice incoraggia Frontex ad essere proattivamente trasparente per quanto riguarda i piani operativi e l’analisi dei diritti fondamentali su cui il suo direttore esecutivo basa le decisioni di avviare, sospendere o cessare le operazioni. Suggerisce che Frontex impartisca istruzioni specifiche alle «squadre di screening» che effettuano colloqui con i rifugiati. La Mediatrice incoraggia inoltre Frontex a migliorare il monitoraggio dei rimpatri forzati quando le persone che scortano i rimpatriati fanno parte del personale di Frontex e a garantire una migliore comunicazione delle operazioni di monitoraggio.