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Lettera: del Mediatore europeo per aprire l'indagine (OI/3/2003/JMA)

Strasburgo, 19-11-2003

Prof. Romano Prodi
Presidente
Commissione europea
B - 1049 Bruxelles

Signor Presidente,

conformemente a quanto disposto dall'articolo 195 del trattato che istituisce la Comunità europea, il Mediatore europeo, di propria iniziativa o in base alle denunce che gli sono state presentate direttamente o tramite un membro del Parlamento europeo, procede alle indagini relative a eventuali casi di cattiva amministrazione nelle attività delle istituzioni e degli organi comunitari. In virtù di tale disposizione, ho avviato un'indagine in merito all'integrazione delle persone disabili, in particolare per quanto concerne le misure attuate dalla Commissione europea al fine di garantire che esse non subiscano discriminazioni nelle loro relazioni con le istituzioni.

1 Le ragioni dell'indagine

I disabili costituiscono una parte significativa della popolazione comunitaria. Come affermato pubblicamente dalle istituzioni europee e dagli Stati membri(1), come gruppo, essi devono far fronte a una serie di ostacoli che impediscono loro di conseguire la parità di opportunità, l'indipendenza e la piena integrazione economica e sociale. La Comunità è stata pertanto invitata a rafforzare il suo contributo per la promozione della parità di opportunità per le persone disabili, nell'intento di favorire il processo di integrazione sociale. A tal fine, sono state avviate diverse iniziative a livello comunitario.

Il 10 maggio 2000, la Commissione ha adottato una comunicazione dal titolo "Verso un'Europa senza ostacoli per i disabili", in cui essa si impegna a sviluppare e sostenere una strategia globale e integrata di lotta alle barriere sociali, architettoniche e progettuali che limitano inutilmente l'accesso ai disabili(2). Il Parlamento europeo ha adottato all'unanimità una risoluzione(3) simile.

Il 3 dicembre 2001, il Consiglio ha deciso di proclamare il 2003 anno europeo dei disabili(4). Nella decisione, il Consiglio riconosceva che la discriminazione nei confronti dei disabili ancora permane, spesso in ragione della mancanza d'informazione di problemi comportamentali. Dichiarando il 2003 anno europeo dei disabili, il Consiglio ha voluto migliorare la comprensione da parte della società dei diritti, dei bisogni e delle potenzialità dei disabili, oltre a incoraggiare le sinergie tra tutte le parti coinvolte al fine di elaborare e promuovere un opportuno flusso d'informazioni e lo scambio di buone prassi.

Più recentemente, la particolare situazione di questo gruppo di persone e la necessità di misure di sostegno sono stati ricordati nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che all'articolo 26 recita:

"l'Unione riconosce e rispetta il diritto dei disabili di beneficiare di misure intese a garantirne l'autonomia, l'inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità".

Azioni interne da parte delle istituzioni e degli organi comunitari

Consapevoli degli eventuali problemi riscontrati dai disabili che intendessero divenire funzionari comunitari od ottenere un avanzamento di carriera in quanto tali, le istituzioni europee hanno adottato, nel 1998, il "Codice di buona condotta sull'occupazione dei disabili", che illustra la politica delle istituzioni europee in questo settore, fornendo inoltre linee guida ad uso dei servizi in relazione ad azioni collegate a tale politica(5). Il codice prevede svariate azioni da intraprendere nelle seguenti aree d'intervento:

- assunzione: si dovrà adottare ogni misura ragionevole per garantire che le persone disabili possano partecipare su base egalitaria con gli altri candidati a tutti i concorsi;

- carriera: si dovrà evitare che nel corso della carriera di un funzionario disabile egli sia soggetto a richieste non correlate al suo lavoro e che potrebbero escludere le persone disabili;

- ambiente lavorativo: si dovranno porre in essere tutte le misure necessarie per ridurre al minimo i problemi di accesso agli edifici, nonché alla sistemazione nella sede di lavoro e alle attrezzature da utilizzare;

- informazione e sensibilizzazione: il codice di buona condotta dovrà essere distribuito a tutto il personale. I membri delle commissioni esaminatrici dovranno seguire corsi di formazione concernenti la sensibilizzazione alla disabilità;

- controllo: ciascuna istituzione dovrà nominare un funzionario o un organo che sarà responsabile dell'applicazione del codice di buona condotta.

Nella sua comunicazione del 10 maggio 2000, la Commissione ha ribadito l'impegno indicato nel codice di buona condotta e ha definito misure supplementari volte ad accelerare lo sviluppo di migliori pratiche all'interno della sua organizzazione. Le azioni individuate sono le seguenti:

- assunzioni: la Commissione adotterà le misure necessarie per facilitare l'accesso delle persone disabili al lavoro nella funzione pubblica europea (organizzazione di concorsi, avanzamento di carriera, assistenza amministrativa, uffici e immobili attrezzati, identificazione dei posti). Promuoverà la partecipazione del personale a corsi di formazione sulla sensibilizzazione;

- accessibilità ai luoghi di lavoro della Commissione: la Commissione farà il possibile per garantire che gli uffici e le sedi siano accessibili ai suoi funzionari disabili e ai cittadini portatori di handicap che intendano visitare i suoi servizi;

- informazione e comunicazione: la Commissione modificherà i suoi orientamenti sull'accesso ai documenti della Commissione per garantire che le pubblicazioni e le informazioni siano accessibili ai disabili in formati alternativi. L'Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee garantirà al contempo che i cittadini disabili abbiano un maggior accesso alle informazioni da esso fornite;

- scuole europee: la Commissione sosterrà gli sforzi delle Scuole europee nell'intento di integrare meglio gli studenti disabili;

- coordinamento interno: i servizi della Commissione si adopereranno per sviluppare strumenti di controllo e le informazioni collegate alle questioni legate alla disabilità. Essi cercheranno di produrre linee guida orientate per le persone con disabilità che chiedano assistenza per ricevere informazioni sui programmi comunitari.

Le azioni citate sono state accolte con favore dal Parlamento europeo, che ha chiesto l'attuazione di azioni supplementari(6), quali l'insediamento di un gruppo interistituzionale incaricato di esaminare le condizioni d'accesso alle persone disabili a dette istituzioni (accessibilità ed effettiva partecipazione alle riunioni, condizioni adeguate di assunzione e d'impiego). Il Parlamento europeo ha inoltre richiesto che detto gruppo interistituzionale redigesse relazioni periodiche e pubbliche sugli sforzi compiuti per porre in atto tale codice di buona condotta e sui progressi raggiunti nel pieno accesso dei disabili, in veste di dipendenti e di visitatori, a tutte le istituzioni dell'UE. Tutte le istituzioni dell'UE sono state inoltre invitate a stilare relazioni periodiche sul numero dei disabili impiegati nelle istituzioni dell'UE e sui posti occupati da dette persone.

Il Mediatore europeo accoglie con favore il chiaro impegno della Commissione nei confronti delle persone che rappresentano uno dei gruppi più svantaggiati della nostra società. La gravità della loro condizione impone che gli impegni proclamati siano posti in essere tramite l'adozione di azioni efficaci. Una buona amministrazione implica che si risponda in modo rapido ed efficace agli impegni presi.

In considerazione del fatto che il 2003, proclamato Anno europeo dei disabili volge al termine, il Mediatore ritiene utile passare in rassegna le azioni avviate dalla Commissione in quest'ambito, al fine di valutare se siano congrue con gli obblighi giuridici e gli impegni assunti dall'istituzione.

In questa fase, il Mediatore ha deciso di circoscrivere l'ambito della sua indagine alla Commissione, in considerazione del suo ruolo istituzionale centrale in seno al quadro istituzionale dell'Unione europea e in ragione degli impegni specifici assunti nei confronti dei disabili, come espressi nella comunicazione del 10 maggio 2000. Alla luce dell'esito dell'indagine, il Mediatore potrebbe quindi considerare l'eventuale estensione dell'indagine alle altre istituzioni europee.

2 L'indagine

Il Mediatore invita la Commissione a fornire informazioni relativamente (a) alle azioni intraprese o che intende intraprendere per garantire che le persone disabili non siano discriminate nelle loro relazioni con le istituzioni, nonché (b) al calendario previsto per l'adozione di tali azioni.

La Commissione è invitata a formulare un parere entro il 29 febbraio 2004. Intendendo garantire ai disabili l'informazione sulla mia iniziativa e dare loro l'opportunità di esprimersi al riguardo, mi propongo di rendere pubblico qualsiasi documento relativo all'indagine, pubblicandolo sul sito web del Mediatore europeo.

Cordiali saluti,

 

Prof. P. Nikiforos DIAMANDOUROS

cc.: sig. Massangioli


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(1) Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei Governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio del 20 dicembre 1996 sulla parità di opportunità per i disabili; GU C 12, 13.1.1997 pag. 1.

(2) Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni - Verso un'Europa senza ostacoli per i disabili; COM/2000/284 def. del 12.5.2000.

(3) Risoluzione del Parlamento europeo del 4 aprile 2001 sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni - Verso un'Europa senza ostacoli per i disabili [COM(2000) 284 - C5-0632/2000 - 2000/2296 (COS)].

(4) Decisione 2001/903/CE del Consiglio, del 3 dicembre 2001, relativa all'anno europeo dei disabili 2003; GU L 335 , 19.12.2001, pag. 15.

(5) Disponibile in lingua inglese sul sito web della Commissione europea all'indirizzo (http://ec.europa.eu/employment_social/soc-prot/disable/codehaen_en.htm).

(6) Cfr. supra, Risoluzione del Parlamento europeo del 4 aprile 2001, par. 35.