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Decisione del Mediatore europeo sulla denuncia 1712/2000/ADB contro la Commissione europea
Decision
Case 1712/2000/ADB - Opened on Friday | 19 January 2001 - Decision on Friday | 22 June 2001
Egregio Signor M.,
il 23 dicembre 2000 Lei ha presentato una denuncia al Mediatore europeo in merito al trattamento riservato dalla Commissione europea alle candidature per impieghi presso la sua delegazione a Mosca.
Il 19 gennaio 2001 ho trasmesso la denuncia al Presidente della Commissione. Il 30 marzo 2001 la Commissione ha inviato il suo parere, che Le ho trasmesso con l'invito a esprimere le Sue eventuali osservazioni. Il 23 aprile 2001 ho ricevuto tali osservazioni e Lei si è riservato il diritto di presentare ulteriori osservazioni prima del 31 maggio 2001. Tali osservazioni mi sono pervenute il 1° giugno 2001.
Con la presente mi pregio di comunicarLe i risultati delle indagini svolte.
LA DENUNCIA
Il denunciante è un cittadino italiano che ha vissuto a Mosca, dove attualmente risiede la sua famiglia. Trovandosi senza lavoro, ha in più occasioni presentato domanda d'assunzione presso la delegazione della Commissione europea a Mosca, inviando le sue candidature sia alla Commissione a Bruxelles, che direttamente alla delegazione. In alcuni casi la Commissione non ha risposto, mentre in altri gli ha comunicato che la delegazione non disponeva di posti vacanti.
Nel dicembre 1999 il denunciante, recatosi presso la delegazione, ha rilevato che erano state effettuate nuove assunzioni. Secondo il denunciante, egli sarebbe stato un candidato idoneo per tali posti: malgrado ciò, le sue domande, anche nei pochi casi in cui ricevevano una risposta, venivano respinte esclusivamente sulla base della mancata disponibilità di posti vacanti.
Il 23 dicembre 2000 il denunciante ha pertanto presentato una denuncia al Mediatore europeo, allegando che:
- La Commissione non ha risposto a varie domande d'impiego inviate dal denunciante alla delegazione o direttamente all'istituzione a Bruxelles.
- Sebbene il denunciante, in virtù delle sue competenze, fosse un candidato qualificato per diversi impieghi, le domande da lui presentate non erano state prese in considerazione quando si erano resi disponibili dei posti vacanti in seno alla delegazione.
L'INDAGINE
Il parere della Commissione europeaIl parere espresso dalla Commissione europea in merito alla denuncia si può sintetizzare come segue:
- A partire dal 1996 il denunciante ha effettivamente inviato una decina di candidature spontanee alla delegazione. Per due volte quest'ultima ha risposto che non erano disponibili posti vacanti, dopodiché ha smesso di rispondere ai numerosi atti di candidatura inviati spontaneamente, in quanto non era emerso alcun elemento nuovo da comunicargli e il numero di domande pervenute era ritenuto eccessivo.
- La delegazione aveva conservato il CV del denunciante, ma, nel frattempo, non si era reso disponibile alcun posto corrispondente al profilo professionale dell'interessato. Il titolo di studio superiore (diploma in educazione fisica), l'esperienza di lavoro (direttore commerciale) e le conoscenze linguistiche (francese di livello insufficiente e nessuna conoscenza dell'inglese) del denunciante non risultavano compatibili con le competenze richieste per i posti vacanti pubblicati. La Commissione è consapevole della difficile situazione personale del denunciante, ma non è in grado di offrirgli alcuna possibilità d'impiego.
Il Mediatore europeo ha trasmesso al denunciante il parere formulato della Commissione con l'invito ad esprimere delle osservazioni. Nella risposta inviata il 23 aprile 2000 il denunciante ha confermato la sua denuncia, ritenendo inadeguate le risposte fornite dalla Commissione in merito ai fatti contestati. In particolare, ha sottolineato che tutte le sue domande avrebbero dovuto essere riesaminate, dal momento che aveva contestato la procedura di assunzione adottata nell'ambito della delegazione.
Il 1° giugno 2001 il Mediatore ha ricevuto ulteriori osservazioni, in cui il denunciante ha asserito che le sue domande non erano state trattate equamente e che la Commissione avrebbe a suo avviso tentato di sminuirne l'esperienza professionale e il livello di formazione. Questo si era candidato per posti di base quali usciere, autista o guardia di sicurezza. Stando alle indagini svolte direttamente dal denunciante, posti di questo tipo si erano resi vacanti successivamente all'invio della sua prima domanda nel 1996. Essendo iperqualificato per tali mansioni, egli sarebbe certamente risultato il miglior candidato disponibile. Era stato invece assunto soprattutto personale di nazionalità greca, senza tener conto dell'esperienza e della situazione personale del denunciante.
Il denunciante chiede di essere assunto per l'impiego per cui si è proposto. Chiede inoltre di avere accesso ai contratti del personale assunto a partire dal 1996, data della sua prima candidatura, nonché alle informazioni riguardanti gli stipendi e i pagamenti effettuati ai regimi pensionistici.
LA DECISIONE
1 Presunta mancata risposta alle domande1.1 Il denunciante ha asserito che la Commissione non ha risposto a varie domande di impiego inviate alla delegazione o direttamente all'istituzione a Bruxelles.
1.2 La Commissione ha dichiarato che erano state inviate due risposte. Tuttavia, si è astenuta da ulteriori risposte, in quanto la situazione risultava invariata e il numero di domande inviate dal denunciante era eccessivo.
1.3 Il Mediatore rileva che il denunciante, a quanto risulta, non si è candidato ad uno specifico impiego pubblicizzato dalla Commissione. Il denunciante ha spontaneamente inviato 12 atti di candidatura alla delegazione e alla Commissione a Bruxelles. La spiegazione addotta dalla Commissione per motivare la decisione di non rispondere a tutte le domande del denunciante non appare irragionevole. Il Mediatore ha pertanto concluso che non sussistono prove di cattiva amministrazione per quanto concerne tale aspetto del caso.
2 Mancata considerazione delle candidature del denunciante2.1 Il denunciante ha messo in evidenza che, sebbene le sue competenze lo rendessero idoneo a mansioni di diverso tipo, le sue candidature non erano state prese in considerazione quando all'interno della delegazione si erano resi disponibili dei posti vacanti.
2.2 La Commissione ha risposto che il profilo professionale del denunciante non risultava compatibile con le caratteristiche delle mansioni da svolgere. Uno dei requisiti essenziali per lavorare presso la delegazione è la padronanza della lingua inglese e, per alcuni impieghi, anche della lingua francese. Ulteriori requisiti, quali il titolo di studio e l'esperienza professionale, sono strettamente legati alla mansione da svolgere.
2.3 Non risulta che il denunciante si sia candidato per uno specifico posto pubblicizzato dalla Commissione. Nelle domande inviate il denunciante ha dichiarato la sua disponibilità per uno qualsiasi dei seguenti impieghi: interprete, assistente tecnico supplente, usciere, autista o agente di sicurezza.
2.4 Nel caso in questione, la Commissione ha fornito al Mediatore una spiegazione dettagliata dei motivi per cui ha ritenuto che il denunciante non disponesse delle qualifiche necessarie per ricoprire uno dei posti resisi disponibili. Il Mediatore ha pertanto concluso che non sussistono prove di cattiva amministrazione per quanto concerne tale aspetto del caso.
3 ConclusioniSulla base delle indagini svolte dal Mediatore relativamente alla presente denuncia, non risulta che la Commissione si sia resa responsabile di cattiva amministrazione. Il Mediatore ha pertanto deciso di chiudere il caso.
Della presente decisione verrà informato anche il Presidente della Commissione europea.
Distintamente,
Jacob SÖDERMAN
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